Benvenuti nella Foresta

Alla scoperta degli animali della Foresta Pluviale

Colibrì

Il guerriero del sole

Per la sua spiccata aggressività, la rapidità nel volo, i colori di cui è dotato e le sue acrobazie, le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del Dio Sole; per questo è chiamato Il Guerriero del Sole. Abita le zone del continente americano e in particolare quello del Sud America. Il più piccolo è il Colibrì Elena  che pesa 1.6 grammi ed è lungo 5.7 cm. Gli fa "concorrenza" il Colibrì di Vervain di dimensioni pressochè analoghe; sono entrambi più piccoli di molte specie di farfalle e falene con le quali condividono gli ambienti della Foresta Tropicale ed il loro nido è grande quanto mezza noce. Il più grande è il Colibrì Gigante che pesa 20 grammi ed è lungo 21.5 cm. I colibrì sono dotati di un piumaggio dagli splendidi colori che si riscontrano in maniera particolare nei maschi adulti. La particolarità è che i bellissimi colori sono dovuti all' interferenza dei raggi luminosi attraverso la struttura prismatica delle penne dando sensazioni di riflessi metallici; la varieta dei colori delle loro penne facilita la mimetizzazione con i fiori che permette loro di nascondersi dai predatori. Il loro becco, appuntito e talvolta lunghissimo, serve per nutrirsi del nettare dei fiori o per cibarsi di ragni o piccoli insetti. Nel suggere il nettare dai fiori il becco rimane intriso di polline e, spostandosi, fungono anche da veicolo naturale per l' impollinazione, svolgendo quindi un ruolo importante nell'ecosistema della Foresta Pluviale. Vola con molta velocità grazie alla sua resistenza ed alla sua muscolatura, riuscendo a raggiungere una  velocità pari ai 70 km/h. Il colibrì è capace di rimanere immobile nell'aria mentre sugge il nettare di un fiore con una velocità di 70/90 battiti al secondo. Dopo una migrazione i maschi sono i primi a stabilire il proprio territorio, difendendolo per avere più possibilità di attrarre una femmina. Se il canto prodotto dal maschio è gradito dalla femmina inizia l'accoppiamento. Le uova generalmente prodotte sono due, il cui periodo di incubazione va dai 13 ai 23 giorni, mentre l'allevamento dei piccoli va dai 18 ai 38 giorni.


Scimmia Cappuccino

Un primate del nuovo mondo

Il Cebo Cappuccino (cebus cappuccinus) è un primate platirrino, della famiglia dei Cebidi. Con quattro sottospecie (cebus capucinius capucinius, cebus capucinus curtus, cebus capucinius imitator, cabus capucinus limitaneus) la specie occupa una vasta area che va dall'Honduras al Brasile centro-occidentale. Misura circa un metro e mezzo e pesa circa quattro chili e la coda misura 70cm. L'esemplare selvatico ha il pelo omogeneamente nero tranne che sul caratteristico cappuccio che si presenta di colore bianco-giallastro: la gola e le spalle rendono la colorazione dell'animale molto simile a quella della veste dei Frati Cappuccini, da cui la specie prende il nome. La faccia è nuda e rosata. I maschi sono più grandi e robusti delle femmine. Si tratta di animali diurni ed arboricori che vivono in gruppi numerosi di circa 20 individui nei quali il rapporto fra i maschi e le femmine non viene rispettato: in ogni caso è sempre presente una coppia dominante, in base ai rapporti di parentela con la quale gli altri componenti hanno un rango più o meno subordinato. I gruppi sono assai chiassosi e percorrono circa 2km al giorno nell'ambito di territori ben definiti, che hanno un estensione compresa fra i 320.000 e i 860.000 mq. I maschi sono i principali difensori del territorio, mentre le femmine fanno da sentinelle. Queste ultime sono solite formare gruppetti con la funzione di difendersi dai maschi aggressivi. La loro massa celebrale è di circa 80g, questi animali sono assai intelligenti : in natura i giovani imparano dagli adulti ad utilizzare gli oggetti per rompere i gusci dei frutti di cui si nutrono, inoltre sono in grado di utilizzare alcune specie di vegetali come repellenti contro zanzare ed acari. Si tratta di animali molto opportunisti, infatti , pur mangiando principalmente vegetali, non disdegnano di catturare insetti e piccoli vertebrati. I cicli estrali delle femmine sono sincronizzati in modo che, durante la stagione riproduttiva solo una femmina alla volta sia in estro. La stagione riproduttiva va da Dicembre ad Aprile. La gestazione dura circa 5 mesi e mezzo e solitamente nasce un solo cucciolo, che viene accudito per la maggior parte dalla madre. Attorno all'anno d'età il cucciolo viene svezzato e diviene via via sempre più indipendente. La maturità sessuale è attorno ai 2 o 3 anni d'età, mentre la taglia adulta viene raggiunta solo dopo gli 8 anni d'età. In Natura, questi animali vivono fra i 15 e i 25 anni mentre in cattività raggiungono anche i 45 anni d'età.


Delfino Rosa

L'unico cetaceo d'acqua dolce

L'inia è un delfino che vive in quasi tutto il sistema fluviale, sia nei fiumi del bacino amazzonico che nelle acque costiere del Sud   America settentrionale ed orientale.  E' stato osservato che esiste una preferenza di Habitat tra maschi e femmine di Delfino Rosa: mentre i maschi tendono a rimanere nei canali principali, con un livello dell'acqua molto alto, le femmine tendono con i piccoli a stare nelle zone più interne.  La gestazione dura poco più di dieci mesi: il piccolo misura  alla nascita da 73 ad 80 cm. I maschi sono più grandi delle femmine, e questa caratteristica è unica tra le diverse specie di delfini di fiume, dove, in genere, sono le femmine ad esserev più grandi dei maschi. L'inia può arrivare a quasi tre metri di lunghezza e vive per circa trenta anni.  Si nutre principalmente di pesci, di cui sono state identificate 53 specie diverse, tra le cui le corvine. Integra a volte questa dieta, con tartarughe di fiume e granchi.  La sua testa è caratterizzata da un lungo becco tubolare, ricoperto da corti peli rigidi. Gli occhi, se pur ridotti, sembrano funzionali.  Le pinne pettorali sono lunghe e larghe, e vengono usate anche per la propulsione, oltre che per virare.  Ha dai 24 ai 34 denti molto accuminati. La sua colorazione è molto variabile: dipende dall'età e dall'ambiente in cui i diversi individui vivono. L'inia è il delfino più colorato del mondo. Il colore brillante della sua pelle non è dovuto alla pigmentazione, ma alla presenza di numerosi vasi sanguigni che traspaiono sotto la pelle. Appena nato è di colore nero, manmano che cresce diventa grigio, ed infine, nella maturità, è rosa. Si pensa, in ogni caso, che la colorazione del corpo, dipenda molto sia dalla temperatura che dalla limpidezza dell'acqua. Numerose inie sono tenute in cattività nei delfinari nord americani, dove vivono anche più di dieci anni.


Ragno Golia

L'aracnide più grande di una mano

La Tarantola Golia (theraphosa blondi) è il ragno più pesante al mondo, arriva a pesare fino a 170g . E' anche uno dei ragni più grande dell'ordine Araneae, nel gruppo delle tarantole: il maschio arriva a misurare 20cm e la femmina 30 cm. Il maschio è generalmente più snello della femmina. Quando nascono, misurano circa due centimetri. Generalmente le femmine vivono  fino ai 15 anni, ma alcuni arrivano anche a vivere fino ai 25; i maschi vivono dai 3 ai 6 anni. Il ragno golia è una specie velenosa, ma non letale per l'uomo.  La reazione al veleno provocata dai morsi, è inferiore a quella di una puntura della vespa, anche se può variare a seconda dei soggetti colpiti. Il ragno golia è una specie aggressiva e territoriale. Si nutre di invertebrati ed insetti, come grilli, scarafaggi, e ragni più piccoli o di specie diverse. Occasionalmente può nutrirsi anche di piccoli topi o piccoli uccelli.  Vive pricipalmente nella foresta amazzonica, nelle zone del Suriname, Venezzuela, Guyana Francese e in Brasile. Tra " le armi" ricordiamo il morso velenoso che però non è tra i più letali e i peli urticanti che disperde nell'aria. Questi peli sono tra i più pericolosi in tutta la famiglia dei Theraphosidae.  Date le grandi dimensioni ed il notevole peso, questo ragno presenta grandi difficoltà nel salire sugli alberi e generalmente, vive a terra.  Alcune tribù dell'Amazonia cacciano e cucinano le tarantole. I ragni vengono catturati con l'ausilio di un bastone e le loro zampe legate assieme, per poi essere arrostiti ancora vivi. Molto spesso i peli devono venire strappati uno a uno, per evitare irritazioni. Tra le tarantole più saporite, la Theraphosa Blondi è considerata una prelibatezza dagli indigeni Piaroa del Venezzuela. Secondo il parere di vegetariani e biologi, gli insetti e gli aracnidi, in particolare le tarantole, sono nutrienti e ricche di proteine. Quando si sente minacciato, il ragno alza le prime zampe anteriori, quelle più vicine ai chiliceri, e rizza i peli, pronto a lanciarli. Si cosiglia cautela quando ci si ha a che fare ed è consigliato non toccarlo. Questa specie non rientra nella legge 213 poichè il suo veleno non è considerato pericoloso o mortale, infatti questa specie non ha mai ucciso un uomo. La Tarantola Golia, è stata scoperta nell'aprile 1965, in una spedizione a Rio Cravo; le zampe raggiungevano una lunghezza di 30cm.


Orso dagli Occhiali

L'unico Orso del Sud America

Il suo nome scientifico è Tremaretos Ornatus, è uno degli orsi più piccoli, viene anche chiamato Orso Andino. L'Orso dagli Occhiali è l'unico orso presente in Sud America. L'Orso dagli Occhiali è lungo circa 1.5m ed il maschio può pesare fino a 140kg. Il suo nome è dovuto al fatto che intorno agli occhi ha due semicerchi di colore bianco. IL resto del manto è marrone scuro nero. Ha anche delle macchie chiare, abitando in un clima temperato, il suo pelo è meno spesso di quello egli altri orsi. L'Orso dagli Occhiali è molto bravo ad arrampicarsi sugli alberi per cercare il cibo, ma anche per costruirsi il nido.. I cuccioli stanno con la madre il primo anno di vita. L'Orso dagli Occhiali non vive in branco, ma vive da solo. Esso si nutre quasi solo di foglie, di frutta e radici, ma all'occorrenza si nutre anche di carne. Non è facile osservare il comportamento di questo esemplare in natura, ma sappiamo che la sua gestazione dura circa 8 mesi, partorisce da uno a due piccoli, le nascite avvengono soprattutto nel periodo estivo. L'Orso dagli Occhiali può vivere in cattività fino ai 21 anni. Questa specie d'orso vive prevalentemente nelle foreste, ma a volte si spinge anche nelle radure più alte o in pianura; sono stati avvistati fino ai 3000m di quota sull'altopiano delle Ande. 


Giaguaro

Il più grosso felide americano

Il suo nome scientifico è Panthera Onca. Il giaguaro è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. E' il felino americano più grande e il terzo felino più grande al mondo. Gli Indios Guarani hanno attribuito al giaguaro il nome di Yaguar, che significa "Colui che uccide con un balzo". Pur essendo confuso molto spesso con il Leopardo esso è assai più simile alla Tigre Asiatica. La prima descrizione di un giaguaro fu fatta nel 1560 da un espolratore detto coronado nel Nuovo Messico, il peso del giaguaro non è molto preciso perchè pochissmi eseplari sono stati pesati. Il peso e le dimesioni variano da maschio a femmina. La femmina più piccola pesa circa 36kg, il peso sia dei maschi che delle femmine varia dai 56 ai 96kg. Il maschio più grande pesa 158kg. La lunghezza dal nas alla coda da 1.12 ai 1.85m. La coda varia dai 45 ai 75cm. Il giaguaro può essere alto dai 63 ai 76cm. Il giaguaro vive dal Sud degli Stati Uniti d'America fino alla Patagonia Settentrionale, però ora vive solo nel Bacino Amazzonico. Vivono nelle zone piene di prede, dove ci sono fiumi e dove si mimetizzarsi, cioè nelle fitte foreste. Essi cacciano nel modo tipico dei felini; seguono la preda in modo furtivo e in modo molto veloce attaccano la preda e la uccidono. I giaguari sono degli abili arrampicatori, spesso vanno sugli alberi sia per dormire che per trovare le prede avvistandole dall'alto. Loro cacciano cervi, scimmie, bradipi, uccelli, grossi roditori, tapiri, piccoli cavalli e pesci. Il perido di gestazione varia dai 95 ai 105 giorni. La loro longevità è fino ai 15 anni. 

INFORMAZIONI

Le caratteristiche della Foresta Pluviale

Gli strati della Foresta

- Strato Superiore = Qui si trovano gli animali di media grandezza e le chiome degli alberi raggiungono fino i 50-60m d'altezza.

- Strato Medio = Qui si trovano moltissime liane e piante parassite che, intersecate, formano un groviglio inestricabile.

- Sottobosco = In questo strato sono presenti moltissimi arbusti, fra cui le felci giganti e le piante carnivore, facendo a gara per uscire dalla penombra e conquistarsi la pochissima luce che gli strati superiori non hanno filtrato.

- Palude = Qui, nel fango, crescono le mangrovie (caratteristiche piante con radici aeree)
 

Clima

Nella Foresta Pluviale c'è solo una stagione calda e umida. Nelle ore pomeridiane, ogni giorno, si formano temporali che rendono il terreno molto fangoso e bagnato. Ogni anno possono piovere anche 4m d'acqua, dieversamente dall'Italia che misura al massimo 70cm di pioggia annuali; per questo motivo si chiama Foresta Pluviale (dal latino "pluvia" significa pioggia). Visto che non esistono le stagioni le foglie non cadono, e gli alberi sono sempreverdi ogni mese. Le foglie e i rami secchi cadono a terra e, mescolandosi con il fango bagnato, si decompone molto in fretta, rendendo il suolo molto fertile. 

Popolazioni

Gli indigeni vivono in tribù, occupando aree molto vaste in tutta la foresta. Si nutrono principalmente di selvaggina attraverso la caccia molto spesso ad arco, di frutti (banane, papaie e manghi) e di pesca nei fiumi tropicali. Tutte le tribù hanno usi e costumi differenti, quindi presentano una grande frammentazione etnica. Molte delle tribù sono nomadi, cambiando la loro locazione a seconda del terreno per la coltivazione, detta agricoluta itinerante.

Abitazioni

Le abitazioni tipiche sono costruite in legno e terra, a base circolare o quadrata. In molti casi le capanne sono "mobili" per permettere lo spostamento della tribù, a causa della loro coltivazione itinerante. Lungo i corsi d'acqua i villaggi sono più stabili e resistenti, diversamente dalle tribù itineranti, costruiti molto spesso sulle palaffitte, per impedire agli animali pericolosi di entrare nelle abitazioni (grossi ragni e serpenti) e per evitare che i pavimenti marciscano.  

Ricerca del primo gruppo della 3A

Andrea Barbieri, Andrea Pozzini, Aaron Marzorati, Davide Iomini, Elena Brich e Rebecca Siviero

Sito : www.ricercapluviale.it
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